argentina - ande patagoniche - fitz roy - 3405slm - 1800 di via - 27 tiri di ghiaccio e granito
Martedi 30/10/07 la spedizione bresciana composta dai due accademici del CAI nonche' membri della società Ugolini di Brescia Claudio Inselvini e Maurizio Piccoli parte alla volta di questo universo di granito e ghiaccio per salire una delle piu belle linee del mondo, dritta verso la cima del Fitz Roy, la montagna fumante.
Seguiamo con loro tramite questo filo diretto lo svolgersi di un'avventura che e' un sogno di molti di noi.

ancora un po' di pazienza
2007-11-17 @ 21:36:59
Sono ormai passate due settimane da quando siamo arrivati,le giornate ventose si sono succedute a brevi spazi di beltempo,mai abbastanza lunghi da permettere un serio tentativo alla Supercanaleta.
Claudio ora sta meglio,tra un paio di giorni sembrerebbe esserci una finestra esagerata di bel tempo...
Tra un po' quindi vedremo cosa significa una scalata di 2500 metri di sviluppo su una cima Patagonica...concludendo con una trentina di doppie(speriamo non tutte da attrezzare).
E adesso vediamo se becco Claudio,non va' veramente in giro a pregare,in effetti sta cercando una "slack line" tesa tra qualche albero su un cocuzzolo sopra El Chalten...

Maurizio
i boschi dell'anima
2007-11-17 @ 01:31:20
cioccolarteria, un giorno imprecisato di novembre.

Il gruppo e' il consueto. Multietnico e variopinto. Da poco siamo reduci dalla visione del film 'ritmo latino' che parla di una salita alla ovest del torre.. siamo seduti ed intenti ad evocare immagini nelle nostre tazze di cioccolata quando la musica emessa dallo stereo della cabana diviene di colpo per me insopportabile , cosi' rapido ed irritato, fuggo dalla compagnia, del branco e opto per una risananate corsa in montagna. Obiettivo : dimenticare me stesso.
Corro .. almeno quel che posso, corro e cerco di concentrare me stesso su me stesso. Raggiungo una cima, poi scendo nella foresta quindi un altro colle una altra cima e un bosco,...
E, di colpo riconosco il luogo. Non sono mai passato da li' ma tutto mi pare familiare.. dapprima non capisco, poi tutto e' chiaro... cercando di dimenticarmi mi sono trovato...dentro di me. E dove altro potrei essere ? .. angoli sconvolti dal vento si alternano a radure serene, pìetre assolate preludono a corridoi gelidi, intricati percorsi di alberi secchi si aprono su laghi alpini la cui superficie e' appena smossa dal vento, superficiali tracce di passaggio mostrano l'evidente mancanza di umana frequentazione. Si, non c'e' dubbio, questa e' la rappresentazione della mia anima.
E non puo' essere altrimenti. Qui, in patagonia, nelle lunghe attese, nei silenzi, negli spazi solitari , nei luoghi dove i viaggiatori frettolosi si nutrono delle immagino famose, dove persone soggiornano mesi senza una attivita' precisa, dove il boulder e l'ingaggio totale convivono sereni, qui, ognuno trova almeno un pezzo del suo spirito.. almeno un pezzo.. almeno un pezzo ... almeno un pezzo ..

claudio